Antonio Mori: allievo del Maestro Vittorio Bergagnini
Komyo Reiki è il metodo insegnato dal Rev. Hyakuten Inamoto (secondo successore della scuola di Chujiro Hayashi) che rappresenta un ritorno verso le origini di quella che era la didattica del Maestro Usui. La tecnica Komyo Reiki è molto più semplice e intuitiva rispetto a quella divulgata in occidente dai successori di H.Takata. Il Komyo Reiki pone la meditazione come punto cardine della pratica che invece era ed è del tutto estranea nel Reiki occidentale. Il Komyo Reiki, essendo divulgato nella sua forma originale, risulta essere più vicino all'essenza spirituale del suo fondatore. L'obiettivo principale del Komyo Reiki è il raggiungimento dell’"Anshin Ritsumei", ovvero l'assoluta pace interiore.
Qualche informazione in più sul Reiki
La forza vitale è calore ed energia emanata dal corpo. In India, questa forza viene chiamataPrana, in Cina Ch'i ed in Giappone Ki. La funzione principale del Reiki è quella di ristabilire un giusto equilibrio energetico e di permettere alla salute, alla vitalità ed alla felicità di manifestarsi liberamente. Le emozioni positive come la felicità, il buon umore, l'amore, la pietà, la tranquillità e l'appagamento sono qualità energetiche molto pure. Reiki è la capacità di riunire la forza vitale del corpo con l'energia universale dalla quale deriva. L'operatore Reiki appoggiando le mani sul ricevente farà scorrere e riequilibrerà la forza vitale di chi la riceve. La prima sensazione sarà quella del calore, poi la distensione, ed infine quella del sollievo. Grazie al reiki è possibile superare tutti i problemi che derivano da blocchi energetici. Reiki non ha controindicazioni. Reikiriequilibra l'energia del proprio spirito e del proprio corpo. Reiki è amore per chi ci circonda, agiamo positivamente sia su noi stessi che sugli altri. Reiki è amore per la natura, ci riunisce con essa. Una seduta può avere una durata variabile che va da pochi minuti a... In base al codice deontologico del KOMYO REIKI KAI ogni trattamento viene eseguito ad offerta libera
La scienza fornisce una spiegazione ufficiale sugli effetti del Reiki.
La principale azione terapeutica esercitata da chi pratica Reiki proviene da una emissione di biofotoni cerebrali e dall'onda informativa delle simil-alpha. La trasmissione elettromagnetica cerebrale del Reikista (poichè noi parliamo di Reiki) stimola per Biorisonanza l'attività cellulare cerebro-organica del ricevente nelle stesse frequenze. L'attività elettromagnetica del DNA - RNA dei neuroni cerebrali delle cellule alterate del ricevente viene riattivata dal Reikista con un'azione di Biorisonanza trasmessa per induzione. La rigenerazione cellulare ottenuta si può finalmente documentare grazie ad apparecchi sensori di nuova generazione. Fino a qualche tempo fa si credeva che il cervello fosse solo una "massa pensante" e che le "guarigioni" fossero dovute ad un effetto placebo o ad un'azione suggestiva provocata dal Reikista o dal pranoterapeuta che trasmetteva "calore" dalle sue mani. L'operatore Reiki non guarisce nessuno bensì riequilibra la persona portandola ad una autoguarigione.
Zimmerman, eminente studioso, nel 1998 verificò cosa avviene mentre si praticano terapie energetiche come il Reiki: la ricerca rivelò che non solo le onde cerebrali del praticante e del ricevente si sincronizzavano nello stato alfha, caratteristico del rilassamento profondo, dell'analgesia e della meditazione, ma che pulsavano all’unisono con il campo magnetico terrestre: la "Risonanza Schuman". Durante i trattamenti, il campo biomagnetico dei Reikisti, era almeno mille volte più esteso del normale e ciò non aveva alcuna relazione con la corrente del corpo interno. Zimmerman e Seto approfondirono ulteriormente lo studio dell'ampio campo biomagnetico pulsante emesso dalle mani di praticanti di metodi di trasmissione energetica come il reiki, mentre lavoravano. Essi scoprirono che le pulsazioni vibravano alle stesse frequenze delle onde cerebrali, in un intervallo compreso tra 0,3 e 30 Hz, con maggiore densità tra 7 e 8 Hz, nello stato ALPHA. Ricerche mediche indipendenti hanno dimostrato che in questo intervallo di frequenze, le capacità di autoguarigione del corpo sono fortemente stimolate e che specifiche frequenze possono essere utilizzate per rigenerare i diversi tessuti. Ad esempio, 2 Hz per la rigenerazione dei nervi, 7 Hz per la crescita ossea, 10 Hz per la guarigione dei legamenti e 15 Hz per la formazione dei capillari.
I macchinari per la fisioterapia, basati su questi principi, sono stati creati per favorire la rigenerazione dei tessuti molli e la tecnologia ad ultrasuoni è comunemente usata per pulire arterie intasate e disintegrare calcoli renali. Inoltre, da anni, si sa che piazzare una bobina elettrica attorno ad una frattura che non si ricompone aiuta l'osso a crescere e a rigenerarsi.
Lo stesso effetto si rispecchia nella persona che riceve un trattamento reiki: una delle caratteristiche speciali del Reiki (e terapie simili) che lo rendono particolarmente efficiente, è quello che sia il praticante che il ricevente beneficiano del trattamento simultaneamente. Il Dott. Becker spiega come le onde cerebrali non siano confinate al cervello ma viaggino in tutto il corpo attraverso il sistema perineurale, costituito dalle guaine dei tessuti connettivi che circondano tutti i nervi. Nel corso di un trattamento, queste onde iniziano come pulsazioni relativamente deboli nel talamo del cervello del praticante e accumulano forza mentre fluiscono ai nervi periferici del corpo, incluse le mani. È interessante notare che il Dott. Becker basò il proprio studio su un campione di soggetti di diverse culture e indipendentemente dai loro sistemi di credenze o usanze e tutti i test portarono ai medesimi risultati.
Una parte della crescente popolarità del Reiki, anche fra gli studiosi, sta nel fatto che non impone un set di credenze e può essere liberamente utilizzato da persone di ogni cultura, formazione e fede; inoltre è ormai comprovata la sua efficacia nel rilassamento e in analgesia. Questa efficacia associata alla neutralità lo rende particolarmente appropriato anche per l'uso in ambito medico come già succede anche in Italia, tipo l'OSPEDALE SAN RAFFAELE di Milano, alcune ASL della toscana e dell'Umbria etc. In molti ospedali del mondo e' stato dimostrato come il Reiki sia efficace nelle terapie del dolore, nell'assistenza pre e post operatoria, durante i trattamenti chemio e radioterapici del malato oncologico. E' stato dimostrato come lo stato di rilassamento mentale che un ciclo di Reiki produce dura per piu' settimane ed e' in grado di alleviare sintomi fisici quali dispnea, astenia nausea e stati psichici quali ansia, insonnia, depressione.